Forse in pochi ne sono al corrente, ma l'Etiopia è davvero uno dei paesi più interessanti dell'intero continente africano. Terra di una bellezza straordinaria, è chiamata la “culla dell'umanità”, essendo storicamente il cuore delle prime comunità di uomini primitivi nonché vero e proprio centro del mondo per quanto riguarda l'insieme folgorante di natura incontaminata, colori, etnie e tradizioni legate ad un passato remoto, ma mai messo da parte.
L'armonia terrena di un paese come l'Etiopia ha veramente pochissimi simili sulla superficie terrestre. Estesa nel nucleo dell'Africa antica, l'Etiopia conserva enormi tesori storici e archeologici, così come una varietà paesaggistica a dir poco spettacolare. Scegliere di trascorrere le vacanze in Etiopia può voler dire godere pienamente di sterminati deserti vulcanici, savane, altopiani e laghi, ma anche di immortali simboli di antiche civiltà come castelli imperiali e monasteri gremiti di opere d'arte.
Sebbene questo incredibile paesi sprigioni un fascino incredibile, non mancano però tutta una serie di pericoli e divieti che vanno assolutamenti conosciuti prima di decidere di imbarcarsi su un aereo con destinazione Addis Abeba.
Vediamoli insieme.
Partiamo dall'ABC e quindi dall'individuare il periodo migliore per andare in Etiopia. Perchè se è vero che le temperature durante l'anno non si discostano di molto da una stagione all'altra, è pur vero che – dato il clima tropicale monsonico – le condizioni climatiche e le precipitazioni variano notevolmente in base alla conformazione geografica e alle stagione.
La parte centrale ed occidentale del paese è di fatto la zona più piovosa del paese. Ma, data l'altezza variabile dei rilievi che popolano l'incredibile altopiano che qui si erge fiero, le temperature variano molto a seconda dell’altitudine. La capitale Addis Abeba per esempio si trova a 2355 mt sopra il livello del mare e riporta una media delle temperature massime che varia dai 21°C di luglio ai 25°C di aprile, mentre le minime oscillano dai 7°C di novembre agli 11°C di aprile. Le precipitazioni qui cadono soprattutto tra giugno e settembre, mentre scarseggiano specialmente da dicembre a febbraio. Nelle fasce collinari occidentali che affiancano l’altopiano le precipitazioni hanno invece una stagionalità più lunga (che va da aprile a settembre) ma le temperature si alzano sensibilmente. Mentre nelle colline orientali le piogge si riducono drasticamente fino a dimezzarsi e le temperature si fanno nettamente più alte.
La regione dei bassopiani si trova invece nella zona più arida dell’Etiopia: qui le piogge in certe zone quasi si azzerano e le temperature si alzano con intensità. Al sud si raggiungono picchi di 40°C solitamente nei mesi di marzo ed aprile e le piogge hanno due andamenti annuali, uno tra aprile e maggio e l’altro tra ottobre e novembre con valori compresi tra i 5 ed i 10 cm di pioggia al mese.
Le temperature più alte si trovano nel deserto dei Dancali, che non per niente è anche la zona più calda della terra che raggiunge spesso e facilmente i 40°C, nonché il luogo dove sono stati ritrovati i resti degli ominidi più famosi e conosciuti dei nostri giorni (anche Lucy).
Quando partire quindi per l'Etiopia? Per concludere il periodo migliore va da ottobre a marzo, così da evitare quindi la stagione delle piogge compresa tra aprile e settembre. Si noti però che dicembre e gennaio, soprattutto se la meta del viaggio si trova nella regione dell’altopiano, potrebbero essere mesi un po’ troppo freschi per qualcuno, dato che la sera, qui, le temperature scendono di molto e si aggirano mediamente intorno ai 7°C.
Scelto il momento migliore per partire, passiamo poi ad individuare la documentazione richiesta per atterrare in Etiopia.
Per entrare nel paese, oltre al passaporto con validità residua di almeno sei mesi, è necessario essere in possesso del visto d'ingresso da richiedere presso l’Ambasciata di Etiopia a Roma oppure all’arrivo all’aeroporto di Addis Abeba (ad eccezione dei cittadini italiani di origine eritrea i quali non possono avvalersi del rilascio del visto all’aeroporto). Sulla base delle più recenti disposizioni, si fa presente che all’aeroporto internazionale di Addis Abeba vengono in generale rilasciati, alla tariffa di 50 Dollari (al momento 48 Euro), visti turistici di validità di 30 giorni.
I connazionali interessati a prolungare la propria permanenza in Etiopia dovranno recarsi personalmente, nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del primo visto rilasciato, all’Ufficio Immigrazione (“FDRE Main Department for Immigration and National Affairs”, comunemente noto anche come “Immigration Office”, situato nella zona delle Poste centrali, dell’Ospedale Black Lion e dell’Ambasciata di Svezia), muniti di passaporto, una fototessera e 100 Dollari.
Si fa presente che, in caso di permanenza nel Paese oltre i termini di scadenza del visto, sono previste multe e possono sorgere non poche difficoltà. Pertanto si raccomanda di non protrarre la permanenza in Etiopia oltre i termini di scadenza del visto.
Quanto alle formalità valutarie e doganali, si richiama l'attenzione sulla necessità di rispettare scrupolosamente la normativa valutaria etiopica, astenendosi dal ricorrere al cambio in nero.
La valuta estera importata nel Paese deve essere dichiarata qualora superiore a 3.000 Dollari (o equivalenti in altra valuta). All'uscita dal Paese potrebbe altresì essere chiesto di esibire la documentazione attestante la regolarità dei cambi effettuati durante la permanenza (ricevute bancarie).
NB: Al momento di lasciare il Paese non è inoltre consentito il possesso di più di 200 birr (ETB).
La normativa etiopica non consente nemmeno l’esportazione di manufatti ritenuti di interesse storico. A causa della generale impreparazione delle Autorità di frontiera a riconoscere tali manufatti, si sono verificati recentemente casi di sequestro di oggetti del tutto comuni, acquistati da turisti nei normali mercati. Si consiglia pertanto di richiedere sempre, e di custodire attentamente, le ricevute di acquisto, per poterle esibire alle predette Autorità doganali in caso di contestazione.
Alcuni problemi si sono verificati anche in casi di esportazione di prodotti agricoli (frutta e caffè), seppure solo per consumo personale.
Parlando invece di sanità e salute, va detto anzitutto che il livello dell’assistenza sanitaria nel Paese è molto carente. Ad Addis Abeba ed in alcune città principali si trovano strutture pubbliche e private dotate di attrezzature moderne, ma non sempre perfettamente funzionanti. Le condizioni igieniche non sono sempre soddisfacenti ed il personale medico e paramedico è spesso scarsamente preparato ad affrontare le emergenze.
In caso di visite in aree remote del Paese, ogni eventuale emergenza medica può avere conseguenze estreme, in considerazione della mancanza di strutture attrezzate per tali evenienze e della difficoltà dei collegamenti.
Per questo motivo la Farnesina raccomanda di stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che, oltre alla copertura delle spese mediche, preveda anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente.
In generale poi, il Ministero degli Esteri consiglia di portare con sé medicinali essenziali e di pronto soccorso, in particolare antidissenterici, antiallergici, antiparassitari e antimalarici. Si raccomanda inoltre di bere solo bevande in bottiglia chiusa (verificando la presenza del sigillo) e di evitare l’aggiunta di ghiaccio alle bibite. È consigliabile poi evitare di consumare verdure crude, alimenti preparati con uova crude e cibi congelati.
Quanto alle vaccinazioni si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro tifo, epatite A e B, poliomielite, difterite, tetano, meningite e rabbia.
E’ suggerita anche la profilassi anti-malarica qualora ci si rechi in zone fuori della capitale e al di sotto dei 2000 metri.
In generale la Farnesina raccomanda di contattare l’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba in tutti i casi in cui si desideri visitare luoghi al di fuori delle più comuni rotte turistiche proposte dalle agenzie di viaggio e di seguire sempre le indicazioni delle autorità locali, collaborando con le forze dell’ordine in caso di controlli.
In considerazione della rigida normativa etiopica relativa ai casi di incidente stradale (ed alle gravi pene carcerarie che essa comporta), nonchè degli ampi poteri di arresto - anche solo in caso di sospetto di colpa - di cui si avvalgono queste Autorità di polizia, si sconsiglia assolutamente ai visitatori di porsi alla guida di autoveicoli in Etiopia, affidando in ogni circostanza il mezzo ad un autista locale.
Si raccomanda inoltre di evitare ogni comportamento che possa essere interpretato come offesa ai sentimenti religiosi delle popolazioni cristiano-ortodosse e musulmane del Paese, nonché alla fierezza nazionale. Così come è altamente sconsigliato fotografare persone o cose senza previo consenso poiché può essere considerato una grave offesa.
Nel corso del soggiorno si sconsiglia anche l’acquisto di armi di qualsiasi tipo, antiche e moderne, senza aver ottenuto i necessari permessi. La flagranza di reato può comportare l'arresto in attesa di giudizio. Così come è da evitare il possesso di avorio (braccialetti, collane, ecc.) in caso di arrivo, partenza o transito presso l’aeroporto di Addis Abeba. Si sono verificati casi di sequestro dei beni, stato di fermo e comminazione di pene pecuniarie a danno di turisti, anche in transito per altre destinazioni africane.
NB: in Etiopia esiste il reato di omosessualità! Qui l’atto sessuale con persona dello stesso sesso viene punito, ai sensi degli Articoli 629-631 del Codice penale etiopico, da 1 a oltre 10 anni di carcere.