Se stai organizzando un viaggio nella terra del Sol Levante cercando di scegliere adeguatamente cosa vedere, o se sei già in territorio nipponico e la tua vacanza sta per finire, magari ti stai chiedendo cosa poter comprare come souvenir per fare il modo che il tuo viaggio in Giappone possa essere ricordato come un'esperienza unica sia da te che dai tuoi familiari. Ebbene, puoi stare tranquillo perché proprio il Giappone, per tradizione, è il paese dove c'è davvero il più totale imbarazzo della scelta quanto a oggetti, spezie, cibi e molto altro ancora.
Ogni singola città come anche ogni specifica località periferica – da Tokyo fino alle zone più rurali o meglio immerse in un contesto culturale ancora più legato alle origini di questo splendido paese – offre ai visitatori una vastissima serie di negozi, sia moderni che tradizionali, all'interno dei quali poter trovare davvero qualsiasi cosa.
In genere, i turisti provenienti da tutto il mondo si rivolgono, per lo shopping, ad almeno due grandi magazzini enormemente frequentati anche dai cittadini giapponesi. Questi sono Tokyu Hand (che sta a Tokyo ma anche in tutte le altre grandi città) e Daiso (che propone prezzi particolarmente bassi ma un vastissimo assortimento di gadget e altri oggetti curiosi).
Vediamo, allora, cosa possiamo comprare per tornare a casa con un ricordo indelebile del nostro viaggio in Giappone e senza nemmeno spendere cifre particolarmente alte.
Il Giappone è un paese letteralmente maestro per quanto riguarda la produzione di cosmetici e prodotti di bellezza di qualità decisamente eccellente. Prodotti di marchio Shiseido, Kanebo o Shu Uemura non sono frequentemente importati anche in Europa per puro caso, ma risultano da sempre tra i più efficaci e, soprattutto, tra i più apprezzati dai consumatori.
In Giappone c'è una inarrestabile ricerca e un continuo perfezionamento di questo genere di prodotti anche perché le donne del posto hanno una cura molto attenta e dettagliata della propria pelle. Per questo, tutti i principali negozi di cosmetici o profumerie sono davvero pieni di prodotti per ogni specifica esigenza.
Certo, spesso e volentieri le confezioni presentano scritte esclusivamente in lingua giapponese, motivo per cui non sempre è facile distinguere adeguatamente tra i vari prodotti quale possa fare al caso proprio o delle persone a cui il souvenir è destinato. Ma conviene comunque provare a cimentarsi superando queste difficoltà (molti commessi parlano comunque anche inglese) perché si potranno trovare prodotti che in Europa sono di difficile reperibilità o del tutto sconosciuti, ma realmente miracolosi.
Tra questi, una particolare attenzione meritano soprattutto le maschere di bellezza e i prodotti per il bagno, davvero di eccellente qualità. Per quanto riguarda i prodotti cosmetici prettamente di produzione e utilizzo giapponese, tra questi figurano sicuramente le maschere di tessuto non tessuto (disponibili di mille tipi: rilassanti, idratanti, nutrienti, euforizzanti, ringiovanenti), che si possono trovare facilmente anche nei supermercati. Le più popolari, probabilmente, sono le LuLuLou, che costano circa 350 yen (intorno ai 3 euro).
Soprattutto per quanto riguarda il settore dell'abbigliamento, però, la scelta per un eventuale souvenir da portare a casa ricade davvero nel bel mezzo di un mare di possibilità.
Tra i capi di abbigliamento più affascinanti c'è senza dubbio il kimono. Specialmente nella splendida e incontaminata cittadina alpina di Kanazawa, presso il Kanazawa Forus adiacente alla stazione ferroviaria, c'è una vastissima scelta di modelli per davvero tutte le taglie. Se, invece, si preferisce rimanere in città, a Kyoto (sempre nella stazione) c'è il centro commerciale The Cube che pure è molto ben fornito.
Il prezzo di un kimono può risultare anche alquanto alto e, in più, può essere anche difficile portarlo con sé a casa per via del peso non indifferente. Ma varrà sicuramente la pena fare un tentativo, vista la portata simbolica e culturale dell'oggetto.
Se si vuole cercare una sorta di versione “light” del kimono, ci si può orientare verso uno yukata, ben più leggero ed economico (tra i 1000 e i 5000 yen contro l'equivalente dei mille euro per un vero kimono tradizionale).
Ma oltre la tradizione e il folklore locale, soprattutto l'abbigliamento casual o sportivo presenta prezzi assolutamente vantaggiosi, specialmente nei punti vendita Uniqlo. Tra i marchi più rinomati per questo genere di vestiti (e ovviamente introvabili in Europa) figurano Alchemist, Zucca e Onitsuka Tiger.
Un altro capo di abbigliamento tradizionale, invece, noto anche a noi per via della sua ripetuta rappresentazione in film e, soprattutto, manga e anime giapponesi, sono i sandali infradito. Stiamo parlando dei mitici geta, ovvero le tradizionali calzature in legno con due supporti sotto la base. Ma di modelli ce ne sono davvero tanti e sono praticamente tutti perfettamente abbinabili sia a un kimono che a una normale gonna lunga.
E a proposito di sandali giapponesi, uno dei capi di abbigliamento che più spesso viene indossato proprio per calzare i geta sono i tipici calzini tabi, un vero e proprio must nell'abbigliamento tradizionale giapponese.
Ma a noi europei, specialmente agli appassionati di cosplay, sono particolarmente noti capi di abbigliamento come le tipiche divise scolastiche, dei veri e propri fac-simile di anime e manga. Ma particolarmente simpatico e caratteristico è anche il kigurumi, un vero e proprio pigiamone invernale, spesso raffigurante animali o personaggi di cartoni animati.
Quanto a prodotti di tecnologia ed elettronica, lo sappiamo bene, il Giappone è da sempre un paese maestro nel settore. A tal punto che in molti programmano le vacanze proprio in funzione dell'uscita di un nuovo particolare prodotto tecnologico o nella consapevolezza di trovarne di eccellenti a prezzi talvolta (raramente, però) inferiori rispetto a quelli europei (perché, in linea generale, c'è da sfatare il mito dell'eccessiva convenienza: i costi della tecnologia in Giappone sono sostanzialmente simili a quelli europei).
Tutto il Giappone è praticamente disseminato di catene commerciali interamente dedicate alla rivendita di prodotti elettronici (Yamada Denki, Yodobashi Camera o Bic Camera sono solo alcuni tra i più rinomati). E offrono veramente di tutto tra televisori, computer, elettrodomestici, giocattoli, puzzle e console per videogiochi. Alcune di queste catene commerciali offrono il prezzo minimo garantito e altri vantaggi economici che permettono di fare, talvolta, dei veri e propri affari per prodotti veramente all'avanguardia.
Però...c'è un però.
Anche acquistando qualcuno di questi prodotti a prezzi molto convenienti, se si tratta di oggetti di grandi dimensioni sarà praticamente impossibile portarli con sé nel viaggio di ritorno, dovendo per forza di cose spedirli o farli recapitare al proprio indirizzo con ovvio incremento di costi tra IVA e dogana.
Inoltre, ci sono considerevoli differenze riguardanti le prese di corrente utilizzate in Italia (220 V) rispetto a quelle giapponesi (110 V). Ma c'è possibilità che una presa giapponese includa anche un adattatore (in questo caso, di solito, sulla presa cè scritto “100 V – 240 V”).
Quanto alle console e ai videogiochi, ad esempio, non è detto che quelle di fabbricazione giapponese siano compatibili con i requisiti tecnici dei sistemi informatici europei, motivo per cui potrebbero addirittura risultare inutilizzabili a casa nostra.
Uno dei prodotti più ricercati dai turisti che si recano in Giappone per le vacanze è, però, l'iPhone. Si tratta, naturalmente, di un prodotto che, spesso, proprio in Giappone (olre che negli USA) viene immesso sul mercato per quanto riguarda nuovi e rivoluzionari modelli. Ma anche in questo caso circolano molte leggende relative a prezzi bassi e a altri aspetti allettanti.
Se si vuole acquistare un iPhone in Giappone, bisogna considerare che, certo, si possono anche trovare prezzi vantaggiosi ma, di solito, questi riguardano apparecchi usati o con la SIM bloccata, vale a dire utilizzabili solo con uno specifico operatore telefonico. E gli abbonamenti telefonici in Giappone, quelli sì, costano un bel po' (dai 5000 ai 6000 yen al mese, circa 50 euro) e sono riservati ai cittadini giapponesi o agli stranieri muniti di visto.
In più, la garanzia può rischiare di essere valida solo in Giappone (dipende dal negozio a cui ci si rivolge). E poi, sinceramente, voi avete voglia di stare in fila una notte intera solo per accaparrarvi il nuovo modello di iPhone lottando contro altre centinaia di persone assatanate?
Ad ogni modo, se proprio volete provare questa esperienza, può essere più conveniente rivolgersi a negozi come Akihabara, Yodobashi Akiba o Laox che, se non altro, forniscono una adeguata assistenza.
Ma tra gli altri oggetti di assoluto culto per quanto riguarda la produzione giapponese sono, senza ombra di dubbio, i manga, i tipici fumetti giapponesi.
Se siete dei nerd (e in Italia, come in tutta Europa, ce ne sono davvero tantissimi), il Giappone è il posto che fa per voi in quanto dimora della cosiddetta cultuta otaku.
Elencare tutte le serie di fumetti giapponesi più amate, seguite e vendute significherebbe compilare una sorta di vera e propria enciclopedia (sappiate che anche gli hotel, oltre alle riviste, forniscono manga nelle hall e nelle stanze, anzi spesso li regalano ai turisti proprio come souvenir). Ma basterà entrare in una qualunque fumetteria per ritrovarsi letteralmente circondati da infinite sfaccettature di un tipo di prodotto estremamente radicato nel profondo dell'intera cultura giapponese.
Anche se quasi tutti i manga reperibili sono scritti in lingua locale (ma se ne trovano anche tradotti in inglese), si tratta comunque di un oggetto di grande prestigio e valore acquistabile per davvero pochissimi yen e facilmente trasportabile in valigia.
In più, la cultura dei manga è talmente radicata in quella giapponese da incentivare la vastissima produzione di action figure e miniature di ogni singolo personaggio (in realtà questo vale anche per i videogiochi), solitamente considerati come oggetti gotochi in quanto souvenir più gettonati e, soprattutto, venduti solo in Giappone o, addirittura, solo in alcune città.
Facendo molta attenzione alla loro cura nel corso del viaggio di ritorno, un caratteristico souvenir dal Giappone può essere anche un caratteristico snack. Ce ne sono di infinite varietà e tutte diverse sia tra di loro che da quelle che, bene o male, conosciamo anche in Europa.
Oltre ad essere forniti di snack e dolci noti anche a noi europei ma non in così tanti gusti e varietà (un po' come gli USA offrono svariati modelli di Coca-Cola e aranciate), i negozi giapponesi sono pieni anche di caramelle, biscotti e cioccolatini per davvero tutti i gusti.
Soprattutto a Tokyo si trovano dolci di ogni gusto e forma, dai wagashi (dolci tradizionali giapponesi) ai Tokyo banana (pan di spagna a forma di banana) fino ai Pocky (bastoncini di biscotto ripieni).
Ovviamente ci sono talmente tante altre possibilità di scelta tra svariati oggetti o cibi da portare a casa al rientro da un viaggio in Giappone che stare qui ad elencarli tutti richiederebbe davvero troppo tempo. Possiamo, però, provare a individuarnee alcuni di imprescindibile importanza o valore.
Una buona bottiglia di saké, ad esempio, potrebbe fare al caso vostro se siete amanti delle tradizioni gastronomiche estere, ma anche il whisky giapponese è tra i più rinomati al mondo.
Le spezie, poi, sono a dir poco imperdibili. Soprattutto di té c'è da farne scorta, se è vero che proprio in Giappone se ne trovano di meravigliosi (soprattutto aromatizzati).
Ma per quanto riguarda l'oggettistica tradizionale giapponese, potrebbero essere di grande gusto souvenir come:
il furin (il tipico campanello con sotto attaccate delle strisce di carta di riso o tessuto);
il maneki neko (una piccola scultura raffigurante un gatto portafortuna in ceramica o porcellana);
le kokeshi dolls (bambole tradizionali in legno cilindrico decorato, fonte di ispirazione per l'invenzione della matrioska russa);
la bambola daruma (sorta di volto stilizzato su cui disegnare una pupilla esprimendo un desiderio, per poi disegnare la seconda solo quando il desiderio si avvera);
set da sushi (tutto l'occorrente per gustare al meglio un cibo tipico giapponese ormai noto anche a noi europei);
bacchette (se ne trovano infinite varianti);
ciotole decorate (meglio se fatte a mano);
set da saké (le tipiche boccettine affiancate da minuscole tazzine);
tessuti (stoffe preziose, foulard di cotone con fantasie orientali);
ventagli;
accessori per capelli (i cosiddetti kanzashi, ornamenti tradizionali giapponesi);
fogli di washi (la carta di riso giapponese).